E’ da ieri che mi interrogo come
gli antichi filosofi ateniesi sull’essenza di questo 0 a 0, sul fine ultimo di
questi 90 minuti vissuti in un gradevole pomeriggio Novembrino.
Entro negli spogliatoi alla fine e scopro che i ragazzi, i
nostri ragazzi non vogliono cantare l’inno. Sulle prime mi dispiace, ma in un
attimo li capisco e sono con loro: ragiono con la testa dei vent’anni e sento
che questa è una squadra nata per vincere e non per pareggiare e sento che per
questi ragazzi in un pareggio non c’è nulla da festeggiare ,
fosse anche col Milan o col Barcellona.
In quel momento capisco che questo campionato non lo
perderemo mai perché gente così potrà forse perdere una partita, ma alla fine
sarà vittoriosa sul campo e nella vita.
La partita ci racconta i primi 20 minuti a spron battuto
dell’ASTRA, tanto a spron battuto che Chiesi riesce ad azzopparsi buttando
all’aria i piani del mister . Il Leo che aveva cominciato da terzino prende il suo posto e
ricostituiamo quella difesa di marines che fino ad ora agli avversari ha dato
poche soddisfazioni.
Nel frattempo il Pibe ha preso un palo con un tiro da fuori,
Andy ha saltato anche il portiere, ma è arrivato scoordinato sulla palla e non
è riuscito a concludere, il Trap è arrivato con un
attimo di ritardo su un cross dal fondo del solito Pibe. E gli avversari ? Beh, mica stanno a guardare,
cercano le loro punte che di gol ne hanno fatti tanti e ci provano un paio di
volte trovando Marco pronto alla risposta.
Il secondo tempo il boccino rimane
più spesso in mano ai Sorbolini, ma non riesco a provare paura neanche un
momento , neanche quando il pallone finisce in fondo alla nostra rete e
l’arbitro annulla per un evidente fuorigiuoco che però non è mica scontato che
tutti gli arbitri rilevino III categoria o serie A che sia.
Già perché anche l’arbitro oggi merita un elogio e non
perché ha annullato la rete degli avversari, ma perché arbitra con precisione,
decisione e senza nessuna alterigia.
Dicevo prima che non ho mai paura
in questo secondo tempo. Siamo arretrati di qualche metro, ma siamo sempre
pronti a ripartire e così il cuore mi si apre alla speranza su una girata di Andy e su un tiro di collo pieno da posizione un po’
decentrata di Anapì ( con l’accento sulla i checchè ne dica qualcuno ).
Finisce 0 a 0 , ma adesso sappiamo
che non dobbiamo e non possiamo avere paura di nessuno.
Questo pareggio è stato un bell’ovetto tiepido, la gallina
grassa e succulenta la gusteremo al ritorno quando, ci
auguriamo, questa partita deciderà il campionato.