II CATEGORIA - 6° Giornata
Ritorno
FELEGARESE - ASTRA ::
1 - 2
Pronti: via.
Dopo quasi due mesi si riparte. I campi di calcio, sia pure non
perfetti, tornano a somigliare a campi di calcio e non a
immondi pantani e noi torniamo a prendere a pedate l’incolpevole pallone.
Quanti dubbi mi accompagnano lungo la strada verso Felegara.
Quanto peserà la mancanza di allenamento
legata alle avverse condizioni atmosferiche?
Quanto peserà la desuetudine a
campi di dimensioni normali per noi costretti da tempo nella nostra sia pur
adorata gabbia della cui esistenza non potremo mai smettere di ringraziare la
provvidenza ( a proposito, pensateci su prima di trasformare quel pezzo di
terra che sarebbe in grado di riconoscere decenni di scarpe e scarpette dei
ragazzi del quartiere in un lindo rifugio per grassi epuloni ).
Quanto peserà la cabala: visto che
questo inizio di attività sembra sorridere alla nostra Società .
I giovanissimi 94
hanno travolto 4-1 l’ORSA e se giocassero insieme dalla cintola in su i gol farebbero fatica a contarli;
Non saremo mica noi mi domando a dare la prima delusione
al nostro presidente che senz’altro sarà già attaccato alla radiolina a seguire
la cronaca dell’evento.
Per fortuna vedo fin dall’inizio che abbiamo
voglia di giocare: si , qualcuno è fuori posizione, qualcuno vorrebbe risolvere
da solo tutto, qualcuno non è lucido come si vorrebbe, però la voglia e la
grinta ci sono e questo è fondamentale.
L’ennesimo calcio d’angolo ci porta fortuna perché Leva
gira di prima in mischia e fa passare il pallone sotto la pancia del portiere
avversario.
Chi di mischia ferisce, però, di mischia perisce ed è così
che nella doverosa reazione gli avversari trovano il gol. Calcio da fermo, respinta della nostra difesa e palla che perviene
al N° 7 avversario Armani che del noto omonimo non ha
l’eleganza, ma certamente la furbizia e insacca nell’angolino senza che nessuno
dei nostri faccia neanche bau per spaventarlo.
Un volo di corvi da sinistra, come nelle antiche tragedie
greche, fa aleggiare sulla nostra squadra lo spettro di una possibile
sconfitta, ma il cielo è limpido e il sole è caldo e l’ASTRA è viva.
Continuiamo a giocare e a tenere il pallino del giuoco senza essere particolarmente pericolosi, ma gli
avversari lo sono meno di noi.
Finisce il primo tempo e arriva anche Auri
che è riuscito finalmente a liberarsi delle sue tenere creaturine
rosa che pur di non essere abbandonate
da lui sono riuscite nottetempo a simulare un sabotaggio agli impianti.
Il secondo tempo vede Andy in
campo al posto di un Rabbo un po’ spaesato, ma sempre
grintoso.
Un paio di grosse occasioni per i nostri avversari: un
pallone alzato sopra la traversa da due passi in scivolata ed un contropiede
due contro uno vanificato da un passaggio sbagliato.
Per noi una punizione del Simo che il portiere avversario
mette in calcio d’angolo con la punta delle dita quando tutti, avversari
compresi, l’avevano vista dentro e poi un plateale atterramento che a dieci
minuti dalla fine ci regala una punizione distante dalla porta e centrale.
Ci aspettiamo vada il Simo come al
solito e invece va Leva con una rasoiata
a pelo d’erba che il portiere avversario respinge , ma non trattiene e allora
capisco perché il Fato ha spedito Simo lontano da quella punizione. Lo ha
spedito la in area a raccogliere la respinta del portiere e ad insaccare sotto
la traversa mandandoci in paradiso.
Vedo però bene il pallone che sempre Simo scaraventa un
chilometro e mezzo fuori dal campo un po’ per far
capire agli avversari che per loro non ce ne è più e un po’ per cercare di
guadagnarsi la palma di migliore in campo.
Mi dispiace Simo, ma non ce la fai, ma la mia preferenza
va a Leva che si è eretto come un baluardo insormontabile davanti alla nostra
difesa mostrando tanta forza e tanta qualità e al Mambro
che, in stato di grazia, novella Penelope ha tessuto e ritessuto la trama tra
la nostra difesa e il nostro attacco.
Tutto bene allora?
No, un paio di note negative ci sono.
La prossima settimana perderemo, se i conti sono esatti,
il Mambro , il Simo e Ana che erano in diffida e dovrebbero essere stati
ammoniti.
Qualcuno ama se stesso più del gruppo e della squadra: per
me, ma sono un vecchio romantico, far parte di un gruppo che sta lottando per
un traguardo come la salvezza forse più grande della promozione
dello scorso anno è un onore e il rispetto delle scelte della Società e
del mister un dovere. Purtroppo la vita, e lo sport come la vita, stila delle classifiche
di merito che sono comunque pur sempre soggettive ed è
molto difficile, ragazzi, trovare il proprio nome inciso a caratteri d’oro in
cima alla lista.
Ci vediamo la prossima puntata .
Ciao ragazzi.